di Ang Lee (2007 - Durata 156')
Nella Cina degli anni '40 la Resistenza coinvolge una giovane studentessa che finisce per farsi coinvolgere troppo.
Leone d'Oro alla 64° kermesse veneziana, "Lust, Caution" è un film perfetto per essere premiato. Produzione egregia, recitazione inappuntabile, durata imponente, contesto storico di valenza internazionale e un narrare accomodante che culmina in un conturbante(?) momento artistico* giustificando vigorosamente il suo titolo (Vouyeur, Attenzione). Per carità, l'operazione funziona, ma ad una Mostra Internazionale d'Arte* Cinematografica non si dovrebbe premiare un'opera che sappia esprimere l'emozione pura dell'*ARTE? Voto 5,5
martedì 8 gennaio 2008
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3 commenti:
Ma per niente accomodante! Solo il fatto che il sentimento di lei, che è un po' il motore della storia,sia sì evidente nella sua evoluzione ma mai totalmente dichiarato (non a lui,ma allo spettatore) tanto che si arriva alla fine senza sapere la decisione che prenderà, l'ho trovato tutt'altro che conciliante. Poi pensandoci a posteriori anche a me viene da dire, vabbè sì ha fatto la scelta che doveva fare ma durante la visione non è così scontato... E per quanto riguarda la Palma d'oro concordo.
Ho scritto una frase incomprensibile, se non hai capito te lo spiego stasera a voce! ^^
Trovo che l'ambiguità del gioco delle parti sia espressa in maniera un po' schematica: le allusioni, gli sguardi, le parole non dette, sembrano più che altro un sonaglino allo spettatore mentre viene cullato dallo sviluppo scontato dell'intreccio. Siamo ben lontani, dal sommesso tumulto emotivo di In The Mood For Love, tanto per citare un film che condivide protagonista e sfiziosi abiti da signora.
Comunque è uno di quei casi in cui potremmo discutere per ore! :-D
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