di Edward Wright (2004 - Durata 96')
La squallida quotidianità di Shaun è insidiata da un'invasione di famelici zombie: riuscirà il nostro eroe a salvare sè stesso e i suoi cari da questa terribile minaccia?
Premesse di genere, per un film che finisce per non esserlo: "Shaun of the Dead" (non è il caso di sottolineare la grossolanità dell'adattamento italiano) schernisce con divertita intelligenza l'horror "autorale" (il riferimento a Romero non è ovviamente casuale), sfruttandone i clichè e gli spunti metaforici per creare un contesto paradossale in cui non è così facile distinguere i morti viventi dai vivi morenti. Un'idea espressa con irresistibile leggerezza, evitando la facile demenzialità parodistica e trovando un sorprendente equilibrio tra sgangherato divertimento e abile sfruttamento del linguaggio cinematografico. Dedicato a chi ama l'allegra monotonia di una serata al pub con gli amici, preferibilmente davanti a uno stuolo di cadaveri etilici. Voto 7
domenica 6 gennaio 2008
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2 commenti:
Dedicato a chi ama l'allegra monotonia di una serata al pub con gli amici, preferibilmente davanti a uno stuolo di cadaveri etilici.
Noi! Ma infatti oltre a Romero, c'era un riferimento più che evidente al Pubbino. Concordo su tutto, meglio del buon Hot fuzz. E poi Simon Pegg è davvero bravo. Ma menzione speciale a Ed.
Il solito autocelebrativo... ^_^
PS: Due medie al tavolo col fungo!
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