Capitolo 2
"Sai cosa significa il tuo nome?", sbottò Basanos con la sua solita insolenza.
"H sta per molte cose", risposi contrariato.
Ma com'era sua abitudine, proseguì a parlare dando poca importanza alle mie parole.
Non lo faceva per cattiveria, o per disinteresse, preferiva semplicemente glissare su ogni possibile divergenza, per evitare di perdersi nelle proprie inattaccabili convinzioni e smarrire il sentiero del discorso.
"Sto studiando Tedesco."
"La trovo una lingua poco musicale.", appuntai.
"E' una lingua ruvida ma possiede parole propalatrici."
"Propalatrici?"
"Holzeweg, ad esempio, è composta da "Holz" - legno, ma anche bosco - e "Weg" - sentiero, ma anche smarrire".
"E quindi?" chiesi incuriosito.
"Sentiero che si perde nel bosco. Si può tradurre così."
"Affascinante..."
Avvertii un senso di stordimento, non per i lemmi, le locuzioni e le elucubrazioni che Basanos continuava a dispensare, ma per la percezione intima di quel significato, che risuonò in me come l'invocazione a una musa: una sovrapposizione di fotogrammi proiettati dalla stessa luce, o forse insetti intrappolati nella stessa ragnatela.
Ora realizzo che sono i capitoli di una storia, le pagine di un destino.
"Grazie", dissi.
"Grazie si dice danke, questo dovresti saperlo."
"Intendevo per la lezione. Ci sentiamo nei prossimi giorni."
Ritornando a casa, parole antiche riecheggiavano nel mio inconscio:
Musa, quell'uom di multiforme ingegno
Dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra
Gittate d'Ilïòn le sacre torri;
Che città vide molte, e
Un trillo interruppe lo scribacchiare di H.
"Ci sei?"
Come ormai era diventata sua abitudine, proseguì a scrivere dando poca importanza a quella domanda.
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2 commenti:
non capisco ancora come andrà avanti la storia.
Mi sembra ovvio, siamo a pochi capitoli.
In ogni caso mi piace molto, e la trovo veritiera, l'idea del tizio che non esce dai binari del proprio discorso per non vedere intaccati i propri credo.
Consapevolezza con un pizzico di arroganza.
Non facciamo spesso così?
Ritengo di si, in questo caso il concetto è accentuato dal nome del personaggio: Basanos significa tortura, ma anche pietra di paragone, ovvero “termine di confronto, criterio, metro di giudizio, prova che chiarisce definitivamente una situazione rivelando il valore o le vere intenzioni di una persona”. Non aspettarti un andamento eccessivamente narrativo comunque, piuttosto piccole suggestioni di questo tipo... ;-)
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